Achim Wagenknecht [homepage] [e-mail]

La filosofia politica di Hannah Arendt

1. Introduzione
2. Totalitarismo e Rivoluzione
3. La Politica
4. La politica, la teoria di campo e la comunicazione
4.1 La teoria di campo
4.2 Teoria di informazione e di comunicazione
4.3 Una teoria di campo della comunicazione
4.4 Applicazione all la politica
4.4.1 Originalità e conferma nella politica
4.4.2 La politica nel campo di comunicazione
5. Riassunto
6. Bibliografia


4.4.1 Originalità e conferma nella politica

Innanzitutto propongo di considerare ogni uomo con il proprio agire e parlare come una fonte di informazione primaria. Un uomo produce informazione non solo in quanto la compone usando brani di informazione preesistenti o li riorganizza secondo algoritmi cogniti come un sistema che elabora informazioni, ma un essere umano con la sua volontà, i suoi sentimenti, il suo parlare, e agire porta sempre con sé un elemento di originalità, creatività e inconfondibilità, il CHI-SI-E’. Se si considera la politica come un processo informativo, non si dovrà considerare gli uomini come semplici destinatari o mittenti che mandano dati messaggi, ma fonti che generano informazione nuova.

La natività come fonte per l’azione e quindi la originalità è, nella concezione informativa, da intendersi quale fonte di originalità. A mio avviso la originalità par excellence si ha nella formazione di una coscienza neonata. L’azione, con il suo forte carattere innovatore necessità però di conferma per acquistare un senso. La conferma nasce dal riferimento ad altro, al mondo, alla natura, alle regole. Ma chi fa sempre le stesse cose non agisce. Il caso è estremo è quello dell’autistico, che è seduto fisso e muove avanti e indietro la metà superiore del corpo. Chi si comporta in maniera caotica e incontrollata agisce altrettanto poco. Il caso limite qui è il malato di Alzheimer che cambia minuto dopo minuto. L’azione feconda è da un lato affidabile e comprensibile, dall’altra spontanea e impulsiva, e contiene sia originalità che conferma. Non c’è da meravigliarsi che l’intervento di Weizsäckers contribuisca alla comprensione dell’azione, dato che si occupa di informazione pragmatica che è, come il nome stesso suggerisce, strettamente collegata all’azione. Quanto scritto da Weizsäcker può essere inoltre applicato alla politica.

Quando mi impegno politicamente, lo faccio per ottenere conferma. Voglio apprendere che non sono solo con i miei interessi. Mi accordo con altri per apprendere la conferma, consenso alle mie proposte, in senso arendtiano: il potere. La generazione di potere o accordo in un processo politico può essere compreso con la nozione di informazione pragmatica (Weizsäcker):

Per produrre una informazione efficace, la originalità deve essere mediata con la conferma. Lo sbocco in un processo politico è caratterizzato dalla pluralità di uomini, attraverso i quali vi è un alta percentuale di originalità. Ogni partecipante alla riunione occupa lo spazio con la propria rappresentazione in mente. Nel corso delle trattative la grande originalità viene convertita in conferma, ci si accorda, diminuiscono le divergenze e si giunge a una decisione comune. La mediazione di originalità in conferma produce informazione che viene stesa in un protocollo. Dato che la pluralità della politica è caratterizzata da una originalità estrema, si ha un aumento di informazione pragmatica attraverso la conferma, in altre parole, il consenso di molti a un solido compromesso si propone come potere.

Essendo l’introduzione della conferma nella comunicazione potere, un processo politico è necessario. C’è però un modo di generare conferma che non necessita di processi politici ma che si serve dell’opera ed è quindi tendenzialmente antipolitica. Si intende lo sfaccettamento dell’informazione politica attraverso i media tecnici. I telefoni e gli altoparlanti sono già apparecchi che incrementano il totale di conferma nell’informazione. Attraverso questo strumenti, l’opera, con la violenza che le è propria, fa il suo ingresso nella politica. Le macchine di comunicazione portano l’opera al centro del processo politico, poiché modificano il suo nocciolo, il parlare. Tavoli e sedie che servono a una riunione, possono essere separati dal processo politico vero e proprio, mentre l’intreccio di oggetti e politica nel caso della comunicazione è sempre più stretto. Mentre la sedia viene a contatto con la sfera posteriore della politica, che, seppur importante non è essenziale alla politica(1), il microfono registra le variazioni del respiro chiamate ‘parlare’ Questo apparecchio è in diretto collegamento con uno degli aspetti essenziali dell’uomo come della politica. Conta forse anche il fatto che molti esitino a prendere in mano un microfono, mentre ciò non avviene per le sedie Tutti i mezzi di comunicazione tecnici e in particolare i mass-media generano conferma. Nel caso dei mass-media ci sono cifre in forma di tiratura e tasso di audience che misurano questa conferma. Non è un caso che queste cifre vengano emesse in stretto legame con l’economia pubblicitaria: i pubblicitari, non meno dei politici, sono interessati all’informazione pragmatica. Per loro i mass-media hanno il compito di aggiungere alla originalità, prodotta con fatica dai loro creativi, più conferma possibile, perché la campagna sia fruttuosa.

Con questo confronto non voglio saper capire la politica partendo dall’economia, ma il contrario. Come il politico, l’esperto di marketing deve sapere cosa vuole la gente affinché ricea più conerma possibile delle sue proposte. Come la decisione politica il prodotto di massa è un compromesso. L’approvazione di molti a una proposta che può essere intesa come conferma, è in economia un fatturato, e in politica il potere.

I mass-media possono avere un effetto determinante sulla politica, quando agiscono come una campana di foschia e annebbiano lo spazio di apparizione. La conferma artificialmente prodotta dei mass-media può essere confusa fin troppo facilmente con quella organica germogliata dai processi politici. I mass-media contengono un elemento di violenza che nel caso della propaganda totalitaria viene alla luce del sole (2). Ma anche nelle democrazie i mass-media danneggiano la politica poiché simulano una unicità di voce che si contrappone alla pluralità politica e la livella.

Invece di formarsi delle opinioni scambiandole con altri, le opinioni arrivano a casa belle e pronte da assumere senza alcun confronto. Senza i mass-media la gente dovrebbe assicurarsi reciprocamente della realtà come descrive Hannah Arendt(3), tuttavia i mass-media infrangono la simmetria di questa reciprocità. L’opinione pubblica non viene più costruita da eguali, ma dai pochi che si spartiscono il mercato dell’informazione.

Nota:

  1. Ci si siede sul posteriore anche durante le trattative e in meditazione zen. Per cui la sua importanza nella politica come trascendenza non va sottovalutata.

  2. Cfr. Origini, pag. 546 e sgg.

  3. Cfr. Vita activa, pag. 50

I rinvii sono riferiti alle edizioni tedesche.
capitolo successivo


i diritti d'autore: Enrico Gori
http://achimwagenknecht.de
aggiornato: 14.07.2006